BOLOGNA città dell’Unesco. “Capitale della cultura” nel 2000, Bologna nel 2006 ha ottenuto il riconoscimento da parte dell’UNESCO di “Città creativa della musica”, grazie alla sua ricca tradizione musicale, in continua evoluzione, e al suo impegno nella promozione della musica come strumento per lo sviluppo economico, sociale e culturale.
FERRARA città dell’Unesco. Nel 1995 l’Unesco conferisce a Ferrara, e al suo centro storico, il titolo di patrimonio mondiale dell’umanità in qualità di “Città del Rinascimento”: mirabile esempio di città progettata nel Rinascimento che conserva il suo centro storico intatto, e che esprime canoni di pianificazione urbana che hanno avuto una profonda influenza per lo sviluppo dell’urbanistica nei secoli seguenti. Successivamente nel 1999, riceve un ulteriore riconoscimento per il Delta del Po e per le Delizie estensi, grazie alla ricchezza del paesaggio.
PARMA
Lo splendore di Parma trova conferme nel suo Battistero, segnalato dall’UNESCO tra i siti di maggiore valore astronomico a livello mondiale. Uno dei monumenti medievali più importanti d’Europa il Battistero avrebbe tutte le carte in regola per entrare a far parte delle aree «patrimonio mondiale astronomico» perché, secondo alcuni studi, sarebbe una sorta di grande meridiana. Per promuovere questa nuova forma di tutela, l’Unesco ha recentemente realizzato una pubblicazione e il sito web “Portal to the Heritage of Astronomy”, un viaggio tra i continenti alla scoperta di testimonianze che il tempo e la cultura ci hanno lasciato guardando il cielo.
RAVENNA
Dal 1996 la Basilica di San Vitale, il Mausoleo di Galla Placidia, i Battisteri degli Ariani e degli Ortodossi, la Basilica di Sant’Apollinare Nuovo e in Classe, la Cappella Arcivescovile e il Mausoleo di Teoderico non sono stati più unicamente patrimonio della città di Ravenna, ma dell’umanità intera. “L’insieme dei monumenti religiosi paleocristiani e bizantini di Ravenna è di importanza straordinaria in ragione della suprema maestria artistica dell’arte del mosaico. Essi sono inoltre la prova delle relazioni e dei contatti artistici e religiosi di un periodo importante della storia della cultura europea”. Con questa motivazione è stata sancita l’iscrizione dei monumenti paleocristiani nella Lista del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO.
MODENA persino l’Unesco è stato conquistato dalla grazia di Modena. Nel giro di pochi metri la città offre tre bellezze struggenti: Piazza Grande, il Duomo e la Ghirlandina. Ecco perché nel 1997 l’Unesco ha proclamato questo complesso “Patrimonio mondiale dell’Umanità”. Modena è anche capitale dell’enogastronomia e le sue stelle sono l’aceto balsamico tradizionale, il lambrusco, i salumi tipici. E se Modena fosse un colore? Ovvio, sarebbe il rosso. Come la Ferrari che insieme alla Macerati attira milioni di appassionati da tutto il mondo. Giappone compreso.
MILANO
In Lombardia tra i sette siti riconosciuti dall’UNESCO “Patrimonio dell’umanità” troviamo Milano con il complesso di Santa Maria delle Grazie e uno dei dipinti più celebri al mondo: l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci., due capolavori assoluti a livello mondiale. Il complesso è stato inserito nella lista del Patrimonio Unesco nel 1980, testimoniando una cultura ricca di valori da trasmettere all’umanità, che gravita proprio attorno al capoluogo di regione.
CREMONA
L’immagine di Cremona è da sempre legata alla tradizione musicale e liutaria: qui nacquero e si svilupparono i canoni fondamentali del melodramma e del madrigale con Claudio Monteverdi nella seconda metà del Cinquecento, nell’Ottocento la lirica trovò il suo paladino in Amilcare Ponchielli.
Dal 500 al 700 l’artigianato artistico d’eccellenza con le famiglie Amati (1500-1600), Stradivari e Guarneri (1600-1700) che realizzarono la più prestigiosa produzione di strumenti ad arco di tutti i tempi, ancora oggi è preso a modello dai liutai di tutto il mondo. La tradizione del “saper fare liutario”, recentemente riconosciuta dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, è rinnovata con passione e competenza nelle botteghe liutarie di Cremona, proiettate sui mercati internazionali.
MANTOVA E SABBIONETA città dell’Unesco. Mantova e Sabbioneta offrono una testimonianza eccezionale delle realizzazioni urbane, architettoniche e artistiche del Rinascimento, collegate tra loro attraverso le idee e le ambizioni della famiglia regnante, i Gonzaga. Le tracce di Mantova risalgono all’epoca romana, ma la città fu rinnovata nei secoli XV e XVI attraverso opere urbanistiche, architettoniche e ingegneristiche. Il contributo di architetti della fama di Leon Battista Alberti e Giulio Romano e di pittori come Andrea Mantegna fecero di Mantova una eminente capitale del Rinascimento. Le mura difensive di Sabbioneta, la sua pianta a scacchiera delle vie e il ruolo degli spazi pubblici e dei monumenti ne fanno uno dei migliori esempi di città ideale costruita in Europa, in grado di esercitare un’influenza significativa sull’urbanistica e l’architettura dentro e fuori il Vecchio Continente. Mantova e Sabbioneta hanno giocato un ruolo eminente nella diffusione della cultura del Rinascimento, esempi eccezionali di una particolare civiltà che ha avuto riflessi in campo urbanistico, architettonico e delle belle arti in Europa e non solo.
Il DELTA DEL PO è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco per il suo interesse storico e naturalistico, che tuttavia pone delle problematiche specifiche inerenti la sua conservazione. Il Delta del Po vanta aree dedicate alla pesca, alla piscicoltura e acquacoltura, all’agricoltura, alla caccia e un importante sito di produzione energetica (Centrale termoelettrica di Polesine Camerini). Oltre a una notevole produzione ortofrutticola, le principali coltivazioni sono quelle cerealicole, in particolare mais e riso. Anche le Ville palladiane, che caratterizzano il Veneto e la provincia di Rovigo, edificate intorno alla metà del Cinquecento dall’architetto Andrea Palladio per le famiglie più importanti del luogo, sono state inserite tra il 1994 e il 1996 nella lista Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
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